PER QUALCHE DOLLARO IN PIU’

Da mercoledì 20 novembre 2019

Per quattro mercoledì di seguito, dal 20 novembre all’11 dicembre compresi, ci troviamo presso la biblioteca di Seriate per vedere quattro film. Proiezione alle ore 21 e a seguire dibattito (e ogni tanto qualche dolciume)

L’innesco della storia è un furto, un’appropriazione indebita, un sogno proibito; osare, mentire, fingere sono le azioni cardine che annodano (anche piuttosto indebitamente, nel segno del rischio sfacciato) i quattro film di questa rassegna, diversissimi per epoca, paese di provenienza, stile, genere di appartenenza.

L’invidia degli dei è il proibito, il divieto. La ubris è la tracotanza, ma è anche un antefatto, che pone le basi certe della tragedia. La superbia è causa prima delle sventure che vengono narrate, un marchio inesorabile: l’uomo si sente come gli dei, dà ascolto alla propria avidità, esagera, e questo non può che portare alla sconfitta. Il contrario della spinta all’arraffo e all’eccesso è la misura e l’equilibrio.

Cosa si vuole ottenere? Conoscenza, potere, supremazia, soldi. Le monete sonanti sono il simbolo concreto della ricchezza, il loro peso e la loro luce.

Da un lato quindi: una regola, una misura, un divieto, uno sbarramento. Dall’altro un tentativo mai pago di scardinare e manomettere, scavare, rubare: la seduzione nella trasgressione, una forza che si scontra contro il limite.

Molte storie hanno a che fare con questa dicotomia. Che sia film in costume, fiaba, commedia, dramma sociale, ciò che ricorre è: l’affermazione più o meno esplicita di una legge, di un codice, e il suo scavalcamento. Per quanto i personaggi possano essere consapevoli delle conseguenze delle loro azioni, l’autoinganno li porta a mentire anche a se stessi e forzare i limiti. Questa forzatura è la storia, che quindi può assumere i caratteri di parabola d’insegnamento morale oppure essere “semplicemente” spunto d’azione.

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